domenica 20 marzo 2016

Homework #7

La "macchina" in Glamorama 


Parte 1, capitolo 13 (pag. 108):
  • Cerco di arrivare al vicepresidente del casting della Sony ma troppi rivenditori al dettaglio ed eserciti di associati ed editor vari con centinaia di macchine fotografiche e microfoni che incombono loro addosso continuano a spingere, relegandomi nell'angolo dei fidanzati-e modelli in attesa a bocca aperta.

Parte 1, capitolo 10 (pag. 121):
  • Una ragazza mi chiede se lavoro qui ma io la mando via in malo modo. Uno dei quattro sulle scale tira fuori un walkie-talkie dalla giacca di pelle nera, rivelando una pistola dentro una fondina.

Parte 1, capitolo 4 (pag. 152):
  • La cinepresa smette di girare, la ragazza del trucco piazza un paio di lacrime di glicerina sulla mia faccia, la cinepresa ricomincia a girare e proprio come nelle prove riappendo il ricevitore in modo che mi scivoli di mano, dondolando in fondo al filo, poi, con attenzione, delicatamente, lo sollevo, lo fisso.

Parte 1, capitolo 3 (pag. 153):
  • ...e dentro l’ascensore, stufo di me, il regista mi sibila, Cerca di sembrare tormentato, - e io ci provo, ma sono solo vagamente infelice e quando do un’occhiata incerta in macchina la cinepresa si alza nel momento in cui si aprono le porte dell’ascensore e mi segue nell’oscurità del corridoio che conduce all’appartamento di Chloe. Dentro si gela, malgrado tutte le luci, le finestre sono coperte da uno spesso strato di ghiaccio e c’è la brina sui pensili della cucina e sull’enorme tavolo basso di cristallo e il pavimento in alcuni punti è scivoloso. Il telefono continua a squillare, facendo a gara con il televisore acceso in camera da letto,..

Parte 1, capitolo 0 (pag. 162):
  • La cinepresa fa una lenta panoramica dell’appartamento, la colonna sonora è Stumbleine degli Smashing Pumpkins: un ventilatore industriale d’epoca, un acquario vuoto, fiori secchi, un candelabro, una bicicletta, una cucina fatta su misura con diversi tipi di pietra, un frigorifero con lo sportello di vetro, un frullatore sporco dei semi e della polpa di un frullato, un servizio di bicchieri da martini.

Parte 2, capitolo 12 (pag. 176):
  • Sgattaiolo via e corro dappertutto in cerca di Marina, concentrandomi sui posti plausibili. 
  • Escludo il Centro Addestramento Computer e provo in varie gallerie d’arte, nella biblioteca, 
  • in libreria, lungo la Royal Shopping Promenade, sugli ascensori, nei corridoi labirintici, 
  • perfino nella sala giochi dei bambini. Armato di piantina, trovo e ispeziono la palestra sul 
  • ponte sette: c’è gente in fila che aspetta di salire sulle cyclette, sui vogatori, sui tapis roulant.

Parte 4, capitolo 0 (pag. 381):
  • È notte sulla Francia, e un’ombra gigantesca, un fondale mostruoso, si forma nel cielo 
    mentre il 747 si avvicina all’altitudine di crociera. La cinepresa inquadra un pacchetto 
    postale con un indirizzo di Georgetown che contiene un registratore a cassette Toshiba. Il 
    dispositivo verrà attivato quando le prime note di pianoforte della canzone 1985 di Paul 
    McCartney e dei Wings (Band on the Run; Apple Records; 1973) cominceranno a diffondersi. 
    La bomba esploderà sul rumoroso finale di piatti della canzone - a cinque minuti e undici 
    secondi dall’inizio. Un timer con microchip relativamente semplice e seicento grammi di 
    strisce di Remform si trovano all’interno del registratore Toshiba, e il pacco è stato collocato 
    vicino alla fusoliera, e la squarcerà indebolendo la struttura, provocando un danno ottimale 
    al velivolo. L’aereo sta viaggiando a seicento chilometri all’ora e si trova a un’altitudine di 
    cinquemila metri.







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